lunedì 6 febbraio 2017

Il gioco della bottiglia, di Pietro Gandolfi

Titolo: Il gioco della bottiglia
Autore: Pietro Gandolfi
Editore: Vincent books / Collana Miskatonic
Pagine: 33
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O direttamente alla sede della Miskatonic University di Reggio Emilia

La trama: Ogni cittadina, anche la più insignificante, ha la propria, piccola leggenda. Molte volte, questa leggenda fa paura. Ma a Serenity la paura non è sufficiente per tenere lontani dei ragazzi annoiati dalla casa di Alice Hill, conosciuta anche come "la strega". E non è solo la noia a guidare le loro azioni, ma anche un futuro privo di prospettive e le pulsioni dei loro giovani corpi. Il sesso. Quella è sempre una buona ragione. Ma quali segreti nasconde la casa sulla collina? Abbastanza per dare un senso a una vuota notte d'estate? O forse un'intera esistenza? Delle giovani vite verranno messe di fronte a tremende realtà, talvolta inspiegabili, tutto per partecipare a uno stupido gioco. Fate girare la bottiglia, ragazzi. A chi tocca?


La recensione

Quando ero piccolo ero solito andare in un paesotto di montagna per le vacanze estive e più di una volta mi sono trovato a pensare a come sarebbe stato qual posto quando la calura e i villeggianti se ne sarebbero andati con l'arrivo dell'inverno. I ragazzi del posto si integravano con noi stranieri, giocavano con noi, ma una certa diversità si percepiva sempre. Io ero quello di città. Loro erano abituati ad altri ritmi, a impiegare il tempo in modo diverso. Quando ancora non hai l'età per la macchina e abitui in un posto in montagna dove non esistono macchine e  le facce sono sempre le solite ti devi arrangiare.

Serenity è un posto come questo. Piccolo, sperduto chissà dove e se sei giovane e ti vuoi divertire con gli amici devi stare attento o rischi di tagliarti le vene dalla noia. Le giornate sono una uguale all'altra, le serate pure e la domanda che Eric e il suo gruppetto di amichetti si fanno sempre è "Cosa facciamo stasera?", nella speranza che qualcuno, per puro caso, tiri fuori qualcosa di interessante. Annoiatati, si trascinano da un posto all'altro, fumano una sigaretta dietro l'altra, bevono una bitta dietro l'altra e nessuna idea arriva.
Poi arriva.
Perché non andare a fare un bel giro turistico nella casa sulla collina? Perché non varcare la soglia della casa di Alice Hill, colei che è stata bandita dalla città perché considerata una strega? Per rendere poi più interessante la serata c'è la possibilità di giocare al vecchio gioco delle bottiglia, no? Magari ci scappa qualche bacio e anche qualcosa di più... E' l'occasione che anche Matt, lo sfigatello del gruppo, attende da un sacco di tempo, l'occasione di poter far colpo su Christina, la donna di Eric. Lei è quella che tutti vogliono, quella che ha un fisico da urlo, quella a cui tutti vorrebbero mettere le mani addosso. Quella che tutti vorrebbero portarsi a letto.

Si trovano così a varcare la soglia di quella casa, dimenticata da Dio, ma ancora in piedi perché nessuno si decide a buttarla giù. L'atmosfera è cupa, i mobili sono opulenti e polverosi, il pavimento scricchiola e le ombre sembrano prendere vita a ogni spostamento della candela.
Il gioco inizia e i ragazzi, eccitati come solo gli adolescenti sanno essere e satolli di birra, fanno girare la bottiglia su un tappeto malconcio. Il fortunato che viene estratto a sorte per far coppia con Christina? Matt ovviamente, quello bruttino, quello nerd, quello che quasi quasi quella sera stava pure a casa. E invece no, adesso deve scendere in cantina con lei e scoparsela...
Così eccoli là sotto, mezzi nudi, pronti a fare roba. Ma la cantina nasconde qualcosa. O qualcuno. Quegli strani segni di vernice sbiadita sul pavimento devono pur significare qualcosa, no?
E quei rumori improvvisi? Cosa sono?

Il mio giudizio:  Ho letto questo racconto la sera, a letto sotto le coperte, con il rumore del vento che faceva tremare le finestre. Non potevo scegliere momento migliore. Questo racconto si legge tutto d'un fiato e mette in scena il fascino che la paura per l'ignoto esercita su di noi. Chi non ha mai pensato di entrare nella casa buia sulla collina per ingannare il tempo? Chi non ha mai pensato di appartarsi con qualcuno e approfittare della situazione? Tutti. Questa nuova storia di Gandolfi richiama alle ambientazioni care agli horror anni '90 e ai b-movie, dove un gruppo di ragazzi stanchi della vita che conducono vanno in cerca di una botta di adrenalina. Il male è presente sotto forme differenti, c'è un spirito, c'è un mostro, ma soprattutto c'è il mostro più autentico di tutti, ovvero il mondo che sempre più cade nel degrado.
Chi ama Gandolfi e i suoi scritti apprezzerà senz'altro questo one-shot che brucia come un cerino tra le nostre mani, perché gli elementi che ormai contraddistinguono i suoi lavori ci sono tutti. C'è un luogo abbandonato e ricco di mistero, c'è un'antica leggenda, ci sono giovani personaggi ignari del loro destino, c'è sesso, c'è morte.
Una copertina favolosa che spinge senza dubbio all'acquisto di questo volume e degli altri della serie. Fossi in voi ci farei un pensierino.

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