Autore: Cinzia Internite
Editore: Self
Pagine: 417
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La trama: Immagina una città tutta colorata dove splende sempre il sole, dove ogni tuo disegno può diventare reale, dove ogni giorno può essere Halloween o Natale, dove non c’è posto per la tristezza ma solo per sorrisi e risate. Se riesci ad immaginare tutto questo, sei arrivato nella Città dei Bambini Perduti.
Eric ha dodici anni quando giunge in questa città, scoprendo il lato oscuro della realtà in cui vive e il compito che il destino ha in serbo per lui: lottare contro coloro che stanno pian piano togliendo i sogni a tutti i bambini, catapultandoli in un mondo crudele e ingiusto. Un compito e uno scopo lo animano e l'amore lo coglie all'improvviso, uno di quegli amori innocenti e puri. Per amore si fanno molte cose, come intraprendere un viaggio che non solo lo porterà verso colei che gli scalda il cuore, ma anche verso nuove scoperte e nuovi amici che si riveleranno fondamentali per la riuscita della sua impresa.
La recensione
Questo libro per me è stata una sorpresa. Ho accettato di leggerlo perché incuriosito dalla trama e da questa cover così psichedelica, e mi sono trovato davanti a una storia davvero sorprendente. Ma andiamo con ordine.
Questa è la storia di Eric e dei suoi dodici anni, del suo essere bambino e del suo mettere un piede davanti all'altro sul sentiero della vita. Come tutti noi è alle prese con la scuola e con i pochi amici, visto che il suo è un istituto per figli di papà e lui non li sopporta. Vive con i genitori a Crystal City, una città fondata attorno a un lago che spesso somiglia appunto al cristallo. La sua è la madre amorevole che tutti vorrebbero, suo padre è un uomo che si è fatto da solo, conosciuto in tutto il paese e molto ricco, ma nonostnate questo sono stati capaci di crescere Eric nel modo migliore possibile, con sincerità, onestà e altruismo.
Un giorno però, di ritorno da scuola, Eric si imbatte in un gruppetto di bulli, ha un incidente e perde conoscenza. Al suo risveglio trova un mondo completamente diverso, una città completamente diversa. Quella è la città di Toby, la città dei Sognatori, dove ogni giorno è festa, i bambini sono liberi di divertirsi, e soprattutto hanno fiducia in loro stessi e nel futuro. Questo mondo parallelo e onirico, è però minacciato da una potente organizzazione chiamata gli Scacciasogni, individui che nella vita reale cercano di privare i bambini della capacità di sognare al fine di farli crescere senza aspettative, senza desideri, privi di magnanimità ed egoisti, interessati solo a far soldi e fama. L'unico che può fermare tutto questo è Eric, in quanto detentore di poteri particolari, che parte per un viaggio inaspettato assieme al suo amico del cuore Tommy, per salvare la città del bambini e Stella, una ragazzina con una sensibilità senza pari che ha fatto breccia nel suo cuore.
Ciò che però Eric non sa è che gli Scacciasogni sono sulle loro tracce e le loro intenzioni sono tutt'altro che pacifiche.
Nonostante il titolo possa far pensare ad una storia per bambini la verità è tutt'altra. I protagonisti sono loro, ma quello che hanno da dire è rivolto a un pubblico di adulti. Lo stile dell'autrice ben si presta a questo tipo di missione, scandendo le avventure di Eric, Tommy e dei loro genitori, a un ritmo incalzante che spinge il lettore a procedere con la storia. La trama è lineare e la terminologia è semplice e scorrevole, adatta a chiunque.
Ciò che immediatamente salta all'occhio più di tutto il resto è senza dubbio il messaggio, che l'autrice rende palese e chiaro fin dall'inizio. La società è vittima dell'individualismo, piena di persone che danno sempre più spazio al denaro e al successo, anziché ai nobili sentimenti. La tendenza è quella di lasciar naufragare la propria vita, arrendersi ad ogni minimo problema, sentirsi sempre insoddisfatti, inappagati, e quindi mai all'altezza delle aspettative di qualcuno. Chi detiene il potere incoraggia questo atteggiamento, perché più le persone si sentono deluse dalla vita, più sono malleabili. Ecco perché esistono gli Scacciasogni, uomini senza scrupoli che si prendono la briga di cancellare dalle menti dei bambini la voglia di vivere e sognare.
La nostra società non funziona forse allo stesso modo? Sempre più i giovani sono intrappolati dalla tecnologia, non sono più capaci di prestare la dovuta attenzione a niente e non sanno gestire una conversazione come si deve senza rendersene conto. Non tutti ok, ma la maggioranza è così, purtroppo.
I personaggi e i temi al loro legati sono i due grandi nodi di questo libro. Durante il viaggio alla ricerca di Stella, Eric viene a contatto con numerose persone, persone che hanno vissuto particolari situazioni, spesso difficili e umilianti. Nessuna di loro però si è mai lasciata abbattere da una società che non li capiva. Viene affrontato il tema del bullismo nel caso di Eric, ma lui dimostra un'intelligenza tale da lasciarsi scivolare tutto di dosso, quando reagisce lo fa con un preciso scopo, smettere di subire. Eric è la speranza, la voglia di non arrendersi, la voglia di continuare a crederci, la forza motrice del libro che trascina con sé tutti gli altri personaggi, perché li spinge a cambiare con lui, a migliorarsi.
Ad ogni personaggio della città di Toby è associato un argomento diverso, una storia diversa, una situazione che Eric e Tommy sono chiamati a risolvere.
Viene affrontato il tema della timidezza, dell'amore innocente,dell'amicizia e della voglia di sentirsi uniti, ma quelli che colpiscono di più, per la loro importanza e il loro essere tremendamente reali, sono l'omofobia e l'abuso di minore e la perdita di un genitore. Non ci sono parole per descrivere con quanta naturalezza e grazia l'autrice abbia trovato parole semplici per comunicare forti disagi e allo stesso tempo far capire quanto questi siano facilmente risolvibili, in una storia che tratta principalmente di bambini di dodici anni.
I problemi dei bambini sono i nostri problemi da adulti e se qualcuno non ci prende per mano e ci indica la direzione giusta, il mondo sarà un mondo pieno di gente insensibile e sola.
Toby, il personaggio decisamente più riuscito, incarna l'amico immaginario della nostra infanzia., che appare ogni volta diverso a seconda della persona.
La città di Toby è la metafora del mondo ideale, un mondo raggiungibile solo attraverso il sogno, reale solo nella mente dei sognatori, dei romantici. Qui hanno luogo le migliori esperienze, vi abitano le persone più belle al mondo, un porto sicuro per tutti coloro che sono stanchi della vita vera ma che devono comunque continuare a farci i conti. Qui i desideri diventano realtà se ci credi davvero, un disegno può diventare tangibile il giorno dopo. La città di Toby era più grande, da un po' di tempo invece le cose sono cambiate, perché crescendo si smette di credere in noi stessi e nelle nostre capacità, chi resta deve essere disposto a lottare per tenersi stretto quello che ha e sensibilizzare le persone che ci stanno vicino.
Una lancia va quindi spezzata in favore dei genitori di Eric, che nonostante non siano più dei bambini, per amore del loro unico figlio, decidono di seguirlo in questa incredibile avventura a metà tra il sogno e la realtà, dimostrando a tutti quanti quanto sia bello poter ripercorrere la storia a ritroso senza pentirsi di quello che siamo. Mai.
Il mio giudizio: Sono sorpreso. Non mi aspettavo affatto un libro del genere. Mi chiedo come mai non l'ho letto prima o qualcuno non me l'ha consigliato. Eric e la città dei bambini perduti è quel tipo di libro che ti completa, perché è capace di mischiare una storia che solo in parte appartiene ai bambini, ma più che altro è rivolta agli adulti. I più giovani resteranno catturati dalle numerose avventure che si susseguono in queste quattrocento pagine, ma i grandi sapranno senz'altro andare oltre e specchiarsi in quasi tutte le situazioni, perché tutti siamo stati bambini e tutti siamo vittime, chi più chi meno, della crescita.Impossibile non rivedersi in questa storia, impossibile non simpatizzare per ognuno dei personaggi, io ho addirittura simpatizzato pure per i cattivi, perché se sono tali è solo perché qualcuno non li ha amati abbastanza.
L'unica piccola critica, che forse è più un consiglio, è quella di essere una storia lineare, si parte da A per arrivare a B con un finale che chiude con il lieto fine le questioni irrisolte. Non sarebbe stato male una maggiore intensità nella scena finale, dove i buoni si scontrano con i cattivi e durante il salvataggio di Stella, essendo quello il motivo principale del viaggio dei nostri eroi. Basta.
Per il resto mi sento di consigliare questo libro a tutti quei lettori abbiamo voglia di leggere una bella storia con una bella trama e delle tematiche per niente banali, a maggior ragione se affrontate con estrema maturità da ragazzi di dodici anni, perché anche se spesso ce ne dimentichiamo...c'è sempre qualcosa da imparare e regalare agli altri.
La recensione
Questo libro per me è stata una sorpresa. Ho accettato di leggerlo perché incuriosito dalla trama e da questa cover così psichedelica, e mi sono trovato davanti a una storia davvero sorprendente. Ma andiamo con ordine.
Questa è la storia di Eric e dei suoi dodici anni, del suo essere bambino e del suo mettere un piede davanti all'altro sul sentiero della vita. Come tutti noi è alle prese con la scuola e con i pochi amici, visto che il suo è un istituto per figli di papà e lui non li sopporta. Vive con i genitori a Crystal City, una città fondata attorno a un lago che spesso somiglia appunto al cristallo. La sua è la madre amorevole che tutti vorrebbero, suo padre è un uomo che si è fatto da solo, conosciuto in tutto il paese e molto ricco, ma nonostnate questo sono stati capaci di crescere Eric nel modo migliore possibile, con sincerità, onestà e altruismo.
Un giorno però, di ritorno da scuola, Eric si imbatte in un gruppetto di bulli, ha un incidente e perde conoscenza. Al suo risveglio trova un mondo completamente diverso, una città completamente diversa. Quella è la città di Toby, la città dei Sognatori, dove ogni giorno è festa, i bambini sono liberi di divertirsi, e soprattutto hanno fiducia in loro stessi e nel futuro. Questo mondo parallelo e onirico, è però minacciato da una potente organizzazione chiamata gli Scacciasogni, individui che nella vita reale cercano di privare i bambini della capacità di sognare al fine di farli crescere senza aspettative, senza desideri, privi di magnanimità ed egoisti, interessati solo a far soldi e fama. L'unico che può fermare tutto questo è Eric, in quanto detentore di poteri particolari, che parte per un viaggio inaspettato assieme al suo amico del cuore Tommy, per salvare la città del bambini e Stella, una ragazzina con una sensibilità senza pari che ha fatto breccia nel suo cuore.
Ciò che però Eric non sa è che gli Scacciasogni sono sulle loro tracce e le loro intenzioni sono tutt'altro che pacifiche.
Nonostante il titolo possa far pensare ad una storia per bambini la verità è tutt'altra. I protagonisti sono loro, ma quello che hanno da dire è rivolto a un pubblico di adulti. Lo stile dell'autrice ben si presta a questo tipo di missione, scandendo le avventure di Eric, Tommy e dei loro genitori, a un ritmo incalzante che spinge il lettore a procedere con la storia. La trama è lineare e la terminologia è semplice e scorrevole, adatta a chiunque.
Ciò che immediatamente salta all'occhio più di tutto il resto è senza dubbio il messaggio, che l'autrice rende palese e chiaro fin dall'inizio. La società è vittima dell'individualismo, piena di persone che danno sempre più spazio al denaro e al successo, anziché ai nobili sentimenti. La tendenza è quella di lasciar naufragare la propria vita, arrendersi ad ogni minimo problema, sentirsi sempre insoddisfatti, inappagati, e quindi mai all'altezza delle aspettative di qualcuno. Chi detiene il potere incoraggia questo atteggiamento, perché più le persone si sentono deluse dalla vita, più sono malleabili. Ecco perché esistono gli Scacciasogni, uomini senza scrupoli che si prendono la briga di cancellare dalle menti dei bambini la voglia di vivere e sognare.
La nostra società non funziona forse allo stesso modo? Sempre più i giovani sono intrappolati dalla tecnologia, non sono più capaci di prestare la dovuta attenzione a niente e non sanno gestire una conversazione come si deve senza rendersene conto. Non tutti ok, ma la maggioranza è così, purtroppo.
I personaggi e i temi al loro legati sono i due grandi nodi di questo libro. Durante il viaggio alla ricerca di Stella, Eric viene a contatto con numerose persone, persone che hanno vissuto particolari situazioni, spesso difficili e umilianti. Nessuna di loro però si è mai lasciata abbattere da una società che non li capiva. Viene affrontato il tema del bullismo nel caso di Eric, ma lui dimostra un'intelligenza tale da lasciarsi scivolare tutto di dosso, quando reagisce lo fa con un preciso scopo, smettere di subire. Eric è la speranza, la voglia di non arrendersi, la voglia di continuare a crederci, la forza motrice del libro che trascina con sé tutti gli altri personaggi, perché li spinge a cambiare con lui, a migliorarsi.
Ad ogni personaggio della città di Toby è associato un argomento diverso, una storia diversa, una situazione che Eric e Tommy sono chiamati a risolvere.
Viene affrontato il tema della timidezza, dell'amore innocente,dell'amicizia e della voglia di sentirsi uniti, ma quelli che colpiscono di più, per la loro importanza e il loro essere tremendamente reali, sono l'omofobia e l'abuso di minore e la perdita di un genitore. Non ci sono parole per descrivere con quanta naturalezza e grazia l'autrice abbia trovato parole semplici per comunicare forti disagi e allo stesso tempo far capire quanto questi siano facilmente risolvibili, in una storia che tratta principalmente di bambini di dodici anni.
I problemi dei bambini sono i nostri problemi da adulti e se qualcuno non ci prende per mano e ci indica la direzione giusta, il mondo sarà un mondo pieno di gente insensibile e sola.
Toby, il personaggio decisamente più riuscito, incarna l'amico immaginario della nostra infanzia., che appare ogni volta diverso a seconda della persona.
La città di Toby è la metafora del mondo ideale, un mondo raggiungibile solo attraverso il sogno, reale solo nella mente dei sognatori, dei romantici. Qui hanno luogo le migliori esperienze, vi abitano le persone più belle al mondo, un porto sicuro per tutti coloro che sono stanchi della vita vera ma che devono comunque continuare a farci i conti. Qui i desideri diventano realtà se ci credi davvero, un disegno può diventare tangibile il giorno dopo. La città di Toby era più grande, da un po' di tempo invece le cose sono cambiate, perché crescendo si smette di credere in noi stessi e nelle nostre capacità, chi resta deve essere disposto a lottare per tenersi stretto quello che ha e sensibilizzare le persone che ci stanno vicino.
Una lancia va quindi spezzata in favore dei genitori di Eric, che nonostante non siano più dei bambini, per amore del loro unico figlio, decidono di seguirlo in questa incredibile avventura a metà tra il sogno e la realtà, dimostrando a tutti quanti quanto sia bello poter ripercorrere la storia a ritroso senza pentirsi di quello che siamo. Mai.
Il mio giudizio: Sono sorpreso. Non mi aspettavo affatto un libro del genere. Mi chiedo come mai non l'ho letto prima o qualcuno non me l'ha consigliato. Eric e la città dei bambini perduti è quel tipo di libro che ti completa, perché è capace di mischiare una storia che solo in parte appartiene ai bambini, ma più che altro è rivolta agli adulti. I più giovani resteranno catturati dalle numerose avventure che si susseguono in queste quattrocento pagine, ma i grandi sapranno senz'altro andare oltre e specchiarsi in quasi tutte le situazioni, perché tutti siamo stati bambini e tutti siamo vittime, chi più chi meno, della crescita.Impossibile non rivedersi in questa storia, impossibile non simpatizzare per ognuno dei personaggi, io ho addirittura simpatizzato pure per i cattivi, perché se sono tali è solo perché qualcuno non li ha amati abbastanza.
L'unica piccola critica, che forse è più un consiglio, è quella di essere una storia lineare, si parte da A per arrivare a B con un finale che chiude con il lieto fine le questioni irrisolte. Non sarebbe stato male una maggiore intensità nella scena finale, dove i buoni si scontrano con i cattivi e durante il salvataggio di Stella, essendo quello il motivo principale del viaggio dei nostri eroi. Basta.
Per il resto mi sento di consigliare questo libro a tutti quei lettori abbiamo voglia di leggere una bella storia con una bella trama e delle tematiche per niente banali, a maggior ragione se affrontate con estrema maturità da ragazzi di dodici anni, perché anche se spesso ce ne dimentichiamo...c'è sempre qualcosa da imparare e regalare agli altri.
Francesco, grazie per questa bellissima recensione.
RispondiEliminaLe tue parole mi hanno emozionato,tantissimo. Sono felicissima che Eric e sua storia ti siano piaciuti.
Davvero ancora grazie, con tutto il cuore